di quelli che arrivi a casa e pensi che non avresti retto un minuto di più.
perché non è solo un lunedì, è uno dei peggiori che ti ricordi (e tu solo lo sai, nei tuoi ricordi, cosa c'è di peggiore...)
metti che arrivi a casa e ti fanno male le gambe, e sei uno schifo.
metti che tiri fuori album e fogli, e cerchi di non pensarci, e disegni così, quello che viene, e un po' di quello che vuoi (tanto solo tu lo sai, nei tuoi pensieri, quello che vuoi...)
metti che il pc è acceso e connesso, e tra un arancione e un nero scrivi un po'.
metti che qualcuno ti chiede d'uscire, e tu prendi tempo 5 minuti, perché come al solito è una decisione difficile.
e poi sì, dici di sì anche se non sei per un cazzo convinta.
perché, ometti, è di te che non sei così convinta, in realtà.
ti scuoti, ceni, ti lavi un attimo, e metti che per le 10 sei fuori, in strada.
e lì, se metti da parte tutto, va bene così.
è come è sempre stato, solo che a volte te lo dimentichi.
metti che qualcuno ti fa un regalo, nulla di che, ma un regalo.
e metti che ti scrive esattamente quello che volevi ti scrivessero.
perché se tutti si sforzassero di comunicare con letterine da quinta elementare, sarebbe già qualcosa, e qualcosa di carino, dico io...
e allora il lunedì resta uno schifo, e anche tu lo sei ancora un po', ma non ci pensi più.
non ha importanza se è solo una sera, se ce ne saranno altre.
metti che torni a casa, e rileggi quello che c'è scritto.
metti che sono anni da quando la grungissima aveva modo d'esistere.
ma se metti che qualcuno ancora sa vederlo, dico io, è una cosa molto carina...
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