ode all'Ikea

"La prima cosa da fare quando entrate all’IKEA è prendere il catalogo, la matita, il metro e la lista degli acquisti che trovate all’ingresso."

Così la grande dea Ikea depone online la sua bibbia, ovvero la guida per chi non ha mai varcato le porte di quello sfavillante regno svedese...
E (oltre a domandarmi se ci possa davvero essere qulcuno che non è mai andato all'ikea) noto che anche senza nuovo testamento scritto sul tavolette di faggio o betulla, così è.

Su un forum qualcuno l'ha definita un McDonald's del truciolato, un G8 del minimalismo, una disneyland del massellino...
Oddio. L'ikea è davvero così?
E dopo aver perso una dozzina di minuti a mettere in discussione la mia fede, pronta a tradirla per un Semeraro qualunque ho pensato che no, non sarebbe possibile.
Mi piace. Mi piace l'odore del legno appena varcate le porte, quegli spazi minuscoli riempiti fino al soffito, i tappeti e i tendaggi ovunque, le spalle di compensato da non sovraccaricare troppo. E si sposa così bene con la mia fobia dello spazio occupato in modo inteligente...Mi piace, è indiscutibile. E poi le matitine all'ingresso...Oh...le matitine dell'Ikea...
Se ben si nota, il primo comandamento invita a prendere Il catalogo, Una matitina, Un metro. E invece ci si riempe sempre le tasche (scagli la prima matitina chi non lo fa) e nel 80 % dei casi lì rimangono. Nella tasca. Quella della giacca, se ti va bene. Dei jeans, se vuoi far prima.
Almeno finchè non ti capiterà di cedere alla tentazione di un letto ricoperto da 6 cuscini e un trapuntino così invitante che impossibile non tuffarcisi...
E lì...la maledizione del compensato che si conficca nella carne...
Perché poi non sono tanto sicura che la qualità corrisponda proporzionalmente alla bellezza del design, ma sulla perfetta realizzazione delle matitine proprio non si può discutere.
Quel profumo, così lisce e così appuntite...Ma chi fa la punta alle matitine dell'Ikea? Ci avete mai pensato?
Io sì, l'ultima volta che ci sono andata.
(Forse perché sapevo che non avrei potuto pensare a comprare comunque nulla)
E per un po' mi sono immaginata piccoli svedesi gnomi Loacker (in compagnia delle marmotte confezionatrici di cioccolata) che passano le loro giornate a temperare matitine perfette.

Ok, qualcuno penserà che sarebbe stato meglio lasciar cadere questo blog in disuso. Ma altri - e lo so per certo - si staranno mangiando le mani perché il post l'ho fatto prima io. Nella buona e nella cattiva sorte. Le matitine dell'Ikea sono mie. E lo saranno per sempre.
In attesa di riflessioni da funghetto, vado a giocare col mio planner cucina.